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Autonomia

Autonomia

Con una batteria da 4.045 mAh e un processore dai bassi consumi, il Realme 3 Pro non fatica a raggiungere una buona autonomia. Ma essenziale a tal scopo è anche il ruolo del software, ed è per questo che il sistema operativo utilizzato (ColorOS, basato su Android) cerca di minimizzare lo spreco di risorse limitando l’attività dei processi in background.

Sono disponibili varie opzioni di risparmio energetico e, sebbene le più estreme potrebbero compromettere l’usabilità dello smartphone – ad esempio, limitando la ricezione delle notifiche – non abbiamo riscontrato gravi limitazioni durante i nostri test.

Dopo aver eseguito il test di autonomia di TechRadar, consistente nello streaming via Wi-Fi di un video ad alta risoluzione della durata di 90 minuti, con luminosità alta, partendo da una ricarica completa, il livello di batteria è sceso all’83%: si tratta di un ottimo risultato, non troppo distante da quello di rivali come ilMoto G7 Power, dotato di una batteria da 5.000 mAh.

Dopo una giornata di utilizzo medio, durante la quale abbiamo utilizzato il GPS in un tragitto di 45 minuti di mattina e di pomeriggio, ascoltato musica tramite Bluetooth e ricevuto diverse chiamate e messaggi, alle ore 18 il livello di carica era intorno al 75-80%, dato più che accettabile.

Interessante la presenza della tecnologia “VOOC” di Oppo, grazie alla quale siamo riusciti a caricare il telefono da zero al 50% in circa 30 minuti, utilizzando il caricabatterie e il cavetto inclusi.

Fotocamera

Fotocamera

In un mare di sensori da 48 MP, quelli del Realme 3 Pro – uno da 16 MP, l’altro, di profondità, da 5 MP – non sembrano poter intimidire la concorrenza.

Ciononostante, grazie anche alle ottimizzazioni software, questo smartphone scatta buone foto, posizionandosi anzi fra i migliori nella sua fascia di prezzo.

Si possono scattare foto in HDR (vengono scattate, in rapida sequenza, immagini a diversi livelli di esposizione per migliorare saturazione, livello di dettaglio e rumore digitale), e in una modalità ritratto che sfoca lo sfondo dietro al soggetto principale.

C’è anche una modalità notturna (“nightscape”) che consente di scattare foto in condizioni di luce scarsa combinando tempi di esposizione lunghi. Infine, con la modalità “chroma boost”, viene applicata una saturazione maggiore ai colori.

L’app è molto intuitiva e semplice da usare, e pare un clone di quella dell’iPhone. Alcune impostazioni sono un po’ nascoste nei menu secondari, ma in generale è facile trovare quella che si sta cercando.

Il livello di dettaglio è molto buono in quasi tutte le foto, e l’HDR automatico fa un ottimo lavoro nell’enfatizzare le parti luminose senza pregiudicare il contrasto. Di default, i colori sono piacevolmente saturi e, con la modalità chroma boost, lo diventano ancora di più, in una maniera un po’ cartoonesca, adatta all’uso sui social.

Le foto in condizioni di luce scarsa sono sorprendentemente buone in relazione al prezzo, con la modalità nightscape che si comporta meglio dell’equivalente delloXiaomi Redmi Note 7per quanto riguarda la riduzione del rumore, riuscendo al contempo a non perdere troppo in dettaglio e saturazione (sia pur non eguagliando rivali come ilGoogle Pixel 3con la sua speciale modalità notturna).

La fotocamera anteriore sfrutta un sensore da 25 megapixel e dispone di numerosi filtri. La qualità degli scatti è più che valida.

Immagini campione

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Sean is a Scottish technology journalist who’s written for the likes of T3, Trusted Reviews, TechAdvisor and Expert Reviews.

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